Barbecue in Condominio: ora possono denunciarti per molestie | La legge parla chiaro

Attento che ti denunciano (pixabay.com) - www.notiziesecche.it
Barbecue sul balcone? Fai attenzione: la legge consente ai vicini di denunciarti per molestie se superata la soglia di tollerabilità.
La situazione è un classico: sole splendente, clima caldo, un balcone pieno di fiori e il profumo della carne che cuoce. Tutto appare perfetto e gioioso.
Fino a quando un vicino infastidito non bussa alla porta oppure, nei casi peggiori, presenta una denuncia. A nessuno fa piacere riceverne una, ovviamente.
Infatti, fare barbecue in condominio, senza prestare attenzione o informarsi, può facilmente trasformarsi in un vero incubo legale. La voglia di sfruttare il proprio spazio esterno come una cucina, soprattutto in estate, è forte.
Tuttavia, non sempre la libertà personale si sposa con la vita condominiale, e la legge ha molto da dire in queste situazioni. Capiamo bene cosa e come adempiere.
Cucina con (s)vista!
Come riportato da Idealista, cucinare sul balcone non è completamente vietato, ma è sottoposto a regolamentazioni rigorose. Il riferimento di base è l’articolo 844 del Codice Civile, che regola le immissioni fastidiose: fumi, odori e rumori devono rimanere entro livelli di “normale tollerabilità”. Tuttavia, questo limite è flessibile e aperto a interpretazioni: ciò che per qualcuno è un aroma gradevole, per qualcun altro può risultare insopportabile. È per questo che già nel 2007 la Cassazione ha affermato che le emissioni da cottura all’aperto possono essere considerate disturbanti anche se sporadiche, a condizione che generino un disagio reale per i vicini.
Ma non finisce qui. Sebbene il Codice Civile non preveda divieti generali, il regolamento condominiale può imporre restrizioni severe, persino totali. Alcuni regolamenti vietano esplicitamente barbecue o fornelli sui balconi, mentre altri stabiliscono fasce orarie o limitazioni riguardo il tipo di attrezzatura utilizzabile. Se ci si trova di fronte a un regolamento contrattuale – approvato all’unanimità o stabilito dal costruttore – modificarlo è praticamente impossibile senza il consenso di tutti i condomini.

La mancanza di un accordo
A livello comunale, poi, possono esserci ulteriori restrizioni: alcuni regolamenti cittadini vietano l’uso di barbecue a fiamma libera per motivi di sicurezza o stabiliscono specifiche misure antincendio. Di conseguenza, la scelta del tipo di attrezzatura è fondamentale. I barbecue elettrici o a gas, essendo meno invasivi rispetto a quelli a carbone, possono ridurre la possibilità di conflitti, ma non la eliminano del tutto: l’odore del cibo, il vento e la prossimità dei balconi possono comunque dare origine a lamentele.
Se mancano accordi o buon senso, i vicini infastiditi possono intraprendere azioni legali. La giurisprudenza valuterà se le immissioni siano effettivamente intollerabili, ricorrendo anche a perizie tecniche. I casi più comuni? Fumi che rendono l’aria irrespirabile, odori persistenti che costringono a tenere chiuse le finestre o rumori disturbanti durante le cene serali.