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La scelta fra vivere in città o in un piccolo paese è una delle decisioni più importanti che una persona possa prendere. Poiché entrambe le realtà, offrono vantaggi e svantaggi, e spesso la preferenza dipende dallo stile di vita, e dalle priorità personali.
La città attira per i suoi servizi, le opportunità lavorative, e le infinite possibilità di svago. Essendo il luogo dove tutto è a portata di mano, dalle scuole agli ospedali, passando per i negozi e i trasporti pubblici. Comportando, però, anche ritmi frenetici, traffico e costi di vita più alti.
Il paese, al contrario, offre tranquillità, aria più pulita, e rapporti sociali più autentici. Gli spazi son più ampi, e il costo della vita, spesso più contenuto. Ma mancano alcune comodità, e le occasioni professionali, son un po’ più limitate.
In definitiva, quindi, non esiste una risposta universale, poiché la convenienza dipende dalle proprie esigenze. Motivo per cui, chi ama il dinamismo, sceglierà la città; chi cerca serenità, si troverà meglio in un paese.
Il costo della vita, in Italia
Negli ultimi anni, il costo della vita in Italia è cresciuto in maniera vertiginosa, mettendo in difficoltà milioni di famiglie. Mutui e affitti, son diventati sempre più onerosi; così come bollette e beni di prima necessità. Anche cure mediche, benzina, e semplici momenti di svago, come una cena fuori, o una breve vacanza, oggi rappresentano un lusso. E a fronte di siffatti aumenti generalizzati, gli stipendi non hanno tuttavia seguito lo stesso passo, rendendo la situazione, quindi più complessa.
La manovra di Bilancio 2024, con l’abbassamento delle aliquote Irpef, e il taglio del cuneo fiscale, ha portato un leggero aumento delle retribuzioni; sebbene, in città come Milano, Roma, Firenze o Bologna, gli stipendi non son sufficienti per coprire le spese sempre più alte. E il divario fra redditi e costi, rimane un problema aperto, il quale alimenta il dibattito su dove convenga realmente vivere e lavorare.

Torino, la città che sorprende
In questo scenario, Torino rappresenta un’eccezione virtuosa. Poiché città elegante e ricca di storia, essendo anche un importante polo industriale e tecnologico. Non a caso, secondo l’Osservatorio JobPricing, lo stipendio medio annuo a Torino, si aggira intorno ai 34 mila euro lordi – dunque sopra la media nazionale. E a ciò si aggiunge, persino, un costo della vita più contenuto, rispetto ad altre metropoli del Nord (aspetto che la rende, appunto, molto appetibile).
Il mercato immobiliare torinese, con prezzi intorno ai 2.100 euro al metro quadro è, inoltre, molto più accessibile rispetto a Roma o Milano. E la presenza di grandi aziende come Iveco, Vodafone Italia, e Iren Energia, in grado di garantire numerose opportunità lavorative. Come evidenzia informazioneoggi.it, Torino riesce, in altre parole, a coniugare stipendi competitivi e spese più contenute, offrendo perciò un raro equilibrio in Italia.