Ufficiale, l’Agenzia delle Entrate lo ha annunciato: questi italiani riceveranno meno soldi

Illustrazione di pochi spicci (Canva FOTO) - notiziesecche.it
Purtroppo non è una buona notizia per tantissime persone, che riceveranno molti soldi in meno rispetto a quanto calcolato e ipotizzato.
A volte si pensa che il rimborso fiscale sia un bel regalino da parte dello Stato. Tipo: “Oh, quest’anno mi hanno ridato un bel po’!”. Ma poi capita anche il contrario: si riceve meno di quanto ci si aspettava. E lì comincia il dubbio: ma dove sono finiti quei soldi?
Può succedere per diversi motivi. Magari c’è stato un errore nei calcoli, oppure si è superato un limite di reddito senza accorgersene. Altre volte è perché si sono sommate più detrazioni e l’Agenzia delle Entrate ha semplicemente fatto un “taglio” al rimborso, giusto per pareggiare i conti.
C’è anche da dire che certi rimborsi sono soggetti a controlli più approfonditi. Se qualcosa non torna, anche solo un documento mancante, il rimborso può essere ridotto o bloccato. E lì parte la trafila: telefonate, PEC, appuntamenti… un bel mal di testa.
In ogni caso, se arriva un rimborso più basso del previsto, meglio non ignorarlo. Controllare il proprio cassetto fiscale, confrontarsi con un CAF o un commercialista, e magari fare ricorso se si pensa di aver ragione. Perché sì, ogni tanto anche il Fisco… sbaglia.
Una sorpresa nella dichiarazione dei redditi
Capita ogni anno, no? Uno si mette lì, apre il 730, inserisce tutte le spese belle ordinate e si aspetta di vedere quel classico 19% di detrazione. Invece… sorpresa! L’importo che spunta fuori è più basso. Non è un errore del software o un problema di calcolo: è proprio così che quest’anno stanno andando le cose.
Come riportato da investireoggi.it, il motivo del taglio non ha nulla a che vedere con l’errore umano, ma con una norma che ha fatto capolino solo per il periodo d’imposta 2024. E sì, purtroppo è proprio il 2024 quello che si va a dichiarare con il 730 di quest’anno, nel 2025. Quindi tutto torna, o meglio: tutto si “spiega”.

Meno soldi per tante persone
Il taglio alle detrazioni nasce da una scelta politica ben precisa: la riforma Irpef varata col decreto legislativo n. 216 del 2023. L’obiettivo era dare una mano ai redditi medio-bassi, riducendo le aliquote sui primi due scaglioni. In questo caso il contributo lo versano, in maniera indiretta, quelli con redditi sopra i 50.000 euro.
Come? Con una sforbiciata fissa di 260 euro sulle detrazioni del 19%, quelle che si applicano a spese tipo interessi sul mutuo, spese sanitarie, assicurazioni e via dicendo. La riduzione è secca, uguale per tutti sopra quella soglia di reddito (calcolata al netto dell’abitazione principale e delle sue pertinenze).