Trova un vecchio VASO CINESE in cantina e si compra una villa: valeva una fortuna

Ceramiche cinesi

Ceramiche preziose, ecco come valutare queste (Freepik Foto) - www.notiziesecche.it

Ci sono oggetti che passano sotto i nostri occhi ogni giorno, senza che ci fermiamo a guardarli davvero.

Restano lì, immobili, testimoni silenziosi del tempo che scorre. Vecchie foto, libri ingialliti, e a volte qualcosa di più enigmatico: un vaso decorato, un piatto con draghi danzanti, un oggetto che sembra fuori posto ma ha un’aria nobile e antica.

In alcuni casi, questi oggetti sono davvero speciali. Non perché abbiano un ricordo legato a una persona cara, ma perché racchiudono una storia millenaria fatta di arte, dinastie e maestri artigiani. Il loro valore va ben oltre quello affettivo.

Non serve essere esperti per sentirlo: certe cose, semplicemente, lo trasmettono. Ti guardano da un angolo della casa e ti mettono il dubbio: “E se valesse qualcosa?”. Quel momento è il primo passo verso una scoperta.

Ma come si distingue un soprammobile qualsiasi da un oggetto d’arte che potrebbe cambiare il tuo destino?

Il fascino segreto dell’arte orientale

Come racconta l’antiquario e perito Marco Targa nel suo approfondimento “Vasi cinesi di valore: come riconoscerli”, ci sono vasi cinesi antichi che possono valere una fortuna. Alcuni di questi pezzi, risalenti a dinastie come Han (206 a.C.–220 d.C.), Tang, Song, Ming e Qing, sono ricercatissimi dai collezionisti per la loro rarità, tecnica di lavorazione e stato di conservazione.

Le porcellane bianche e blu della dinastia Ming o le “famille rose” con smalti in oro della dinastia Qing, ad esempio, sono tra le più ambite sul mercato internazionale. A fare la differenza è l’attribuzione certa a celebri manifatture imperiali come Jingdezhen o Changsha, unite alla qualità artistica e alla presenza di marchi o firme originali. Se ben conservati e autentici, questi oggetti possono tranquillamente superare il valore di un immobile.

Ceramiche cinesi
Ceramiche preziose, ecco come riconoscerle (Freepik Foto) – www.notiziesecche.it

L’arte di riconoscere un capolavoro

Un occhio esperto — sottolinea Marco Targa, perito iscritto all’albo CTU del Tribunale di Busto Arsizio — sa riconoscere una vera porcellana da una ceramica comune. La prima è realizzata con caolino e quarzo, è traslucida, compatta, con decorazioni sottili e brillanti, e produce un suono chiaro se percossa. La ceramica, al contrario, è più ruvida, opaca e sorda al tatto e all’orecchio.

Inoltre, il valore di un vaso dipende anche da fattori formali e storici: la complessità dei disegni, la simmetria, i colori vivi e nitidi, ma soprattutto l’epoca di produzione. Pezzi unici o rarissimi, integri e mai restaurati, possono rappresentare un investimento d’arte oltre che un patrimonio culturale. E per chi volesse saperne di più, la valutazione professionale è sempre la strada migliore: con l’aiuto della luce UV e di strumenti di perizia, un antiquario esperto può fare davvero la differenza. A volte, basta una cantina e un pizzico di curiosità per scoprire un tesoro. Non servono spedizioni in Oriente o aste milionarie: il vaso che hai in casa potrebbe essere un frammento d’impero. E con l’aiuto giusto — come quello offerto da esperti come Marco Targa — può trasformarsi da oggetto dimenticato in occasione unica. Perché, in fondo, ogni grande scoperta inizia con una semplice domanda:Che cos’è davvero questa cosa?”