STOP ALLA CIRCOLAZIONE, ora è ufficiale: dopo l’estate questi automobilisti non potranno più camminare

Stop alla circolazione

Divieti, ecco come funziona (Freepik Foto) - www.notiziesecche.it

Negli ultimi anni, i piani regionali sulla qualità dell’aria hanno preso una direzione sempre più netta.

L’obiettivo è ridurre drasticamente le emissioni inquinanti, soprattutto nelle zone urbane più esposte a traffico intenso e smog persistente. La mobilità è diventata uno degli assi centrali di questa strategia, coinvolgendo non solo le scelte pubbliche ma anche le abitudini dei singoli cittadini.

Il concetto di “auto inquinante” non è più legato esclusivamente all’età del veicolo. Oggi anche modelli relativamente recenti possono rientrare in categorie soggette a limitazioni. Questo cambiamento di prospettiva porta con sé nuove restrizioni alla circolazione, ma anche l’introduzione di strumenti di compensazione economica per facilitare il passaggio a mezzi più sostenibili.

Molte amministrazioni locali stanno quindi coordinando le proprie azioni con i piani ambientali regionali, seguendo le direttive del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e delle misure europee legate al Green Deal. Le regole si stanno allineando verso uno scenario in cui circolare liberamente nelle aree urbane sarà possibile solo con veicoli a basse o zero emissioni.

Per chi guida ogni giorno, questa evoluzione normativa si traduce in una domanda concreta: “Potrò ancora usare la mia auto tra qualche mese?

Cambiano le regole: cosa sta per succedere

Secondo quanto riportato da InvestireOggi.it, dal 1° ottobre 2025 scatterà il blocco alla circolazione per i veicoli diesel Euro 5 nelle città del Bacino Padano con oltre 30.000 abitanti, nei giorni feriali e in orari diurni (orientativamente 8:30–18:30). Si tratta di un provvedimento già previsto nei piani delle Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.

Le auto coinvolte sono quelle immatricolate tra il 2011 e il 2015 e rientrano nella categoria Euro 5, considerata ormai inadeguata rispetto agli obiettivi di riduzione delle emissioni. Il blocco si inserisce nel più ampio Protocollo Aria e recepisce le linee guida europee sulla qualità dell’aria urbana. A rischio circolazione ci sono migliaia di veicoli ancora in uso quotidiano, molti dei quali scelti per l’efficienza e la durata nel tempo.

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Incentivi in arrivo: come muoversi

Per accompagnare questa transizione, lo Stato sta preparando un pacchetto di incentivi economici per il rinnovo del parco auto. Il piano, descritto da InvestireOggi.it, prevede un bonus fino a 11.000 euro per chi rottama un’auto inquinante e ha un ISEE sotto i 30.000 euro, oppure 9.000 euro per chi rientra nella fascia tra 30.000 e 40.000 euro. L’obiettivo dichiarato è quello di rottamare circa 39.000 veicoli entro il 30 giugno 2026, con risorse stanziate dal Ministero dell’Ambiente attraverso il PNRR.

Un elmento ancora in fase di definizione riguarda l’ammissibilità dei diesel Euro 5 tra i veicoli rottamabili: finora i bonus hanno incluso solo le classi Euro 0-3, ma data l’introduzione del blocco, è probabile un’estensione. L’attenzione resta alta anche per i prossimi aggiornamenti legislativi e per l’attuazione concreta a livello comunale.