Rughe in aumento d’estate: la colpa non è solo del sole | Questo è l’unico modo per evitare di segnare il viso per sempre

Rughe, perché e come mai aumentano in estate (Freepik Foto) - www.notiziesecche.it
Capita, certe mattine, di guardarsi allo specchio con occhi nuovi. Talvolta, anche di non riconoscersi pienamente.
Di accorgersi che qualcosa è cambiato, ma non si riesce a dire esattamente cosa. La luce? L’umore? O forse è solo una sensazione che passa come un soffio e poi torna a bussare, nei momenti più quieti.
Ci sono stagioni che lasciano un segno più di altre. L’estate, ad esempio, ha questo modo dolce e crudele insieme di abbracciarci con promesse di libertà, mentre sottilmente ruba qualcosa. Un po’ come quelle persone che amiamo di più: non fanno mai male all’improvviso, ma a piccole dosi.
È la stagione degli eccessi, certo, ma anche dei silenzi. Quando tutto sembra bello, caldo, vivo… ma basta un dettaglio per rivelare il lato nascosto.
E noi restiamo lì, ad aspettare che il nostro corpo ci dica cosa ha davvero vissuto. E forse è proprio quando ci sentiamo più vivi, che la pelle comincia a raccontare la verità.
Non è solo questione di luce
Il sole, si sa, è potente e generoso. Ma non è l’unico protagonista invisibile di questa trama che si scrive sul viso durante i mesi più caldi. Secondo quanto riportato in un approfondimento pubblicato su farmaciespecializzate.it, ci sono alleati insospettabili nel processo che rende la pelle più vulnerabile e segnata: il vento, ad esempio, che sferza e asciuga; la salsedine, che affascina e graffia; e persino l’aria condizionata, che ci rinfresca fuori ma svuota dentro.
Ma il vero nodo è la disidratazione — quella che non si sente subito, ma che la pelle registra come una promessa non mantenuta. E poi ci sono loro: le sostanze fotosensibilizzanti. Piccole trappole quotidiane, dai farmaci comuni alle essenze naturali, capaci di trasformare una normale esposizione al sole in un’aggressione silenziosa. L’effetto? Reazioni invisibili, che lasciano il campo libero all’infiammazione cronica e al cedimento strutturale del derma. In parole povere: l’inizio di una storia che non vogliamo raccontare troppo presto.

Quando è ora di farsi furbi
Proteggersi non è più un consiglio: è un dovere verso se stessi. Lo dimostrano le indicazioni degli esperti raccolte da Farmacie Specializzate, che parlano chiaro: il primo gesto intelligente è la fotoprotezione costante, non solo sulla spiaggia, ma anche in città, in auto, in montagna. SPF alto, sempre. E poi: l’idratazione, dentro e fuori. Bere è fondamentale, ma lo è anche nutrire la pelle con doposole ricchi, non profumati, e possibilmente antiossidanti.
A completare il quadro, ci sono gli accorgimenti che fanno la differenza tra una pelle “sopravvissuta” e una pelle felice: indossare cappelli, occhiali con lenti serie, evitare prodotti che contengono alcol o essenze agrumate prima dell’esposizione, e — dettaglio spesso ignorato — informarsi sempre sugli effetti collaterali dei farmaci. Perché no, non è paranoia: è lucidità.