Ribaltato il Codice della Strada: la nuova circolare rivoluziona il ritiro della patente | Non possono più farlo

Il Codice della Strada viene ribaltato - Notiziesecche.it (DepositPhoto)
Il Codice della Strada è stato ribaltato nell’ultimo mese. La nuova circolare rivoluziona il ritiro della patente: qual è l’ultima novità.
Negli ultimi tempi il Codice della Strada ha subito un irrigidimento significativo per contrastare il crescente numero di incidenti stradali e l’inosservanza diffusa delle regole di sicurezza. A fronte di un aumento degli episodi di guida pericolosa, spesso legati a distrazioni da smartphone, abuso di alcol o droghe e alta velocità.
Il governo ha ritenuto necessario adottare misure più severe per tutelare la vita di pedoni, ciclisti e automobilisti. Secondo i dati ISTAT, infatti, i sinistri mortali sono tornati a crescere, dopo un periodo di calo durante gli anni della pandemia. Una delle motivazioni principali dietro l’inasprimento delle norme riguarda la necessità di adattare le leggi a un contesto urbano e stradale in continua evoluzione.
L’aumento dei mezzi di mobilità alternativa, come monopattini elettrici e biciclette, ha reso indispensabile un aggiornamento delle regole per garantire una convivenza più sicura tra i vari utenti della strada. Il nuovo codice prevede sanzioni più alte per chi guida senza casco, senza assicurazione o contromano.
Un altro aspetto fondamentale è la tolleranza zero verso la recidiva. Le nuove regole puniscono in modo più deciso chi trasgredisce ripetutamente, con sospensioni della patente più rapide e più lunghe e con lapossibilità di ritiro definitivo del documento di guida nei casi più gravi. Ora però il Codice della Strada è stato letteralmente ribaltato.
Il Codice della Strada viene ribaltato, l’ultima novità: come cambia
Il Codice della Strada è stato di recente al centro di un acceso dibattito a causa dell’introduzione di nuove norme relative alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. La riforma, approvata dal Parlamento nel novembre 2023, aveva infatti eliminato il riferimento esplicito allo “stato di alterazione psico-fisica”, stabilendo che per sanzionare un conducente bastasse un test positivo, anche a distanza di giorni dall’assunzione.
Questa impostazione, voluta dal Ministero dei Trasporti guidato da Matteo Salvini, era stata duramente criticata da giuristi ed esperti di diritto, oltre che da movimenti antiproibizionisti, poiché svincolava il concetto di pericolosità alla guida dal reale effetto delle sostanze sull’organismo.

Corretto il Codice della Strada, la novità degli italiani: letteralmente ribaltato
A correggere questa direzione è intervenuta l’11 aprile 2025 una circolare congiunta dei ministeri dell’Interno e della Salute, inviata alle forze dell’ordine e alle prefetture. Il documento ha chiarito che per configurare l’illecito di guida sotto l’effetto di stupefacenti non basta la semplice positività, ma è necessario dimostrare che la sostanza stesse ancora producendo effetti durante la guida.
In altre parole deve essere provato uno stato di alterazione attuale e prossimo al momento in cui si è al volante. Con ciò, i ministeri hanno di fatto ripristinato il principio precedentemente cancellato dalla riforma, allineandosi anche a recenti dubbi sollevati da tribunali italiani in merito alla costituzionalità delle nuove norme.