Preoccupa la Tari 2025: solo questi italiani pagheranno meno | Gli altri restano a bocca asciutta

Illustrazione di alcuni bidoni dell'immondizia (Depositphotos FOTO) - www.notiziesecche.it
Nel 2025 la Tari sembra preoccupare un sacco di persone, e solo alcuni potranno non pagarla. Scopri cosa sta succedendo!
La TARI, ovvero la tassa sui rifiuti, è una spesa che tutti dobbiamo affrontare, ma in alcuni casi sono previste delle esenzioni o riduzioni. Queste agevolazioni variano a seconda del comune di residenza, quindi è sempre una buona idea controllare i regolamenti locali.
Tra le esenzioni più comuni ci sono quelle per chi ha redditi bassi, spesso basate sull’ISEE. Alcuni comuni offrono agevolazioni per pensionati, famiglie numerose o persone con disabilità.
Un’altra situazione riguarda le abitazioni non utilizzate, come seconde case disabitate o immobili inagibili. Se dimostri che non produci rifiuti perché la casa non è abitata, potresti essere escluso dal pagamento della TARI o avere una riduzione.
Per sapere se hai diritto a un’esenzione o riduzione, basta controllare il sito del tuo comune o recarti presso l’ufficio tributi. È una piccola seccatura, ma potrebbe farti risparmiare cifre importanti.
Una nuova situazione
La Tari, la famosa tassa sui rifiuti, cambia volto nel 2025 con l’introduzione della tariffa puntuale, un sistema che vuole premiare chi è bravo a ridurre i rifiuti indifferenziati. In pratica, non si paga più solo in base ai metri quadrati della casa e al numero di occupanti, ma anche in base a quanti rifiuti non riciclabili produci. L’obiettivo? Spingere tutti a differenziare meglio e ridurre gli sprechi.
Il nuovo sistema è già attivo in alcuni comuni, come Ravenna e Cervia, e presto sarà esteso in tutta Italia. Con tecnologie come tessere elettroniche e cassonetti “intelligenti” che monitorano quanto buttiamo, diventa più facile tracciare i rifiuti e responsabilizzare ogni cittadino. E diciamolo, sapere che si può risparmiare con un po’ di attenzione è un incentivo che fa gola a molti!

Il pericolo della prescrizione
Ma cosa succede se dimentichi di pagare la Tari? Beh, come tutte le tasse locali, anche questa ha una scadenza: si prescrive dopo 5 anni. Questo vuol dire che, se il comune non ti manda una richiesta di pagamento entro quel tempo, non può più pretendere i soldi. Ad esempio, la Tari del 2018 si prescriveva il 1° gennaio 2024, anche se alcune proroghe, come quelle legate al Covid, hanno allungato i tempi in certi casi.
Occhio però, perché se arriva una cartella esattoriale prima della scadenza, il conteggio ricomincia da capo. E se il pagamento è deciso da una sentenza, i termini si allungano addirittura a 10 anni. Se pensi che la tua Tari sia prescritta, meglio non ignorare tutto: puoi fare una richiesta di autotutela al comune o, se necessario, rivolgerti alla Commissione Tributaria. Insomma, la burocrazia è un po’ una giungla, ma con le informazioni giuste ci si orienta meglio!