POS NASCOSTO: se vedi qualcuno che si avvicina per chiederti informazioni, scappa | Ti prelevano a distanza

Pagamento con pos

Truffa del pos, ecco cosa succede (Freepik Foto)- www.notiziesecche.it

Negli ultimi anni, l’evoluzione della tecnologia ha migliorato la nostra quotidianità sotto innumerevoli aspetti.

Ci spostiamo, paghiamo, comunichiamo e prenotiamo servizi con un semplice gesto. Il comfort digitale è diventato così familiare che spesso dimentichiamo quanto tutto ciò si basi su meccanismi invisibili.

Tuttavia, proprio ciò che non vediamo è spesso ciò che ci espone ai maggiori rischi. I progressi nella miniaturizzazione dei dispositivi, uniti all’onnipresenza di connessioni wireless, hanno aperto la porta a nuove opportunità… anche per chi non ha buone intenzioni.

In contesti urbani, tra turisti distratti o pendolari in corsa, non è difficile approfittare di quel momento di disattenzione. Gli strumenti ci sono, le occasioni pure. Ma il vero punto critico è che il bersaglio non si accorge di nulla.

Paradossalmente, più una tecnologia è intuitiva, più diventa vulnerabile se non è accompagnata dalla giusta consapevolezza. Ed è proprio qui che entra in gioco il fenomeno che sta attirando l’attenzione delle forze dell’ordine e degli esperti di sicurezza.

Quando la distanza non protegge più

Il sistema sfruttato da alcuni truffatori è tanto semplice quanto inquietante: si tratta dell’utilizzo fraudolento di dispositivi POS contactless, portatili e camuffati. Questi vengono avvicinati a borse, zaini o tasche dove la vittima tiene carte abilitate ai pagamenti senza contatto. Una volta dentro il raggio di pochi centimetri, la transazione – spesso sotto soglia (25-50 euro) – viene eseguita automaticamente.

A rendere il tutto più subdolo è il fatto che nessun PIN viene richiesto per piccole somme. Basta un secondo, una spinta in un autobus affollato, o una scusa per avvicinarsi a un passante. La vittima, quasi sempre, se ne accorge solo a posteriori, quando riceve la notifica di un pagamento che non ricorda di aver autorizzato. Ma a quel punto, il danno è fatto.

Persona che paga con il pos
La temuta truffa del pos (Freepik Foto) – www.notiziesecche.it

Il volto moderno del borseggio

Questa nuova tecnica, ribattezzata dai media come “truffa del POS nascosto”, si inserisce perfettamente nella trasformazione del crimine urbano. Non servono più mani esperte nel rovistare tra portafogli: basta un POS modificato, collegato a un conto estero o anonimo, e una folla in cui confondersi. Le forze dell’ordine hanno già individuato episodi concreti, come quello di Sorrento, dove una donna è stata arrestata con un lettore POS celato in una borsa a tracolla.

Fortunatamente, la prevenzione è possibile. Portafogli schermati anti-RFID, carte di protezione e la disattivazione del contactless tramite app sono strumenti efficaci. Non si tratta di rinunciare alla comodità digitale, ma di accompagnarla con un minimo di prudenza consapevole. Soprattutto in luoghi affollati, dove l’anonimato è il miglior alleato di chi vuole colpire senza lasciare tracce.