PENSIONE Donna: brutte notizie in arrivo | Non tutte possono andarci

Quali donne potranno andare in pensione

Cosa sta cambiando (Canva) - notiziesecche.it

Non tutte le donne, quest’anno e nei prossimi, potranno andare in pensione. Poiché le nuove, leggi impongono divieti molto rigidi.

I casalinghi svolgono un lavoro silenzioso ma fondamentale, per la società. Poiché prendersi cura della casa e della famiglia, comporta tempo, energie e responsabilità, essendo giusto quindi, che esistano forme di tutela economica dedicate a loro.

Uno dei principali benefici è rappresentato dall’assicurazione INAIL. Tanto che chi si occupa in maniera abituale e gratuita delle attività domestiche, può accedere a una copertura che tutela, in caso di incidenti in casa.

In alcune situazioni, son previste agevolazioni fiscali, detrazioni o sostegni economici, i quali variano in base al reddito e alla composizione familiare. Trattandosi di strumenti pensati per riconoscere il valore del lavoro domestico.

Perché garantire benefici economici ai casalinghi, significa dare dignità a un impegno quotidiano spesso invisibile. Un passo insomma necessario, per una società più equa e attenta al benessere di tutti.

L’incertezza sul futuro

Il destino di Opzione Donna rimane incerto, e molte lavoratrici attendono di conoscere se lo strumento sarà prorogato anche oltre il 2025. Attualmente, consente di accedere alla pensione anticipata a 61 anni d’età, con almeno 35 anni di contributi. E nonostante le restrizioni introdotte dall’ultima Legge di Bilancio, continua a rappresentare un’opportunità importante per numerose donne. Quantunque l’ipotesi di una sua abolizione, diventi (purtroppo) ogni settimana più concreta.

Per usufruire di Opzione Donna, è in ogni caso necessario maturare i requisiti, entro il 31 dicembre dell’anno precedente. Per il 2025, ad esempio, occorreva raggiungere i 61 anni, e 35 di contribuzione, entro l’anno 2024. Perciò, se la misura verrà prorogata al 2026, ci sarà tempo sino a fine 2025. Le modifiche più recenti, pensate per limitare i costi per lo Stato, resteranno comunque invariate, con requisiti più rigidi, rispetto al passato.

Un lavoro riconosciuto a tutti gli effetti
Pensione per tutte le donne (Canva) – notiziesecche.it

Agevolazioni per le madri e categorie svantaggiate

Un aspetto peculiare è lo sconto anagrafico per le madri: ovvero, pensione a 60 anni con un figlio; e a 59, con due o più figli. Accesso riservato a donne in condizioni di fragilità, come invalide con almeno il 74% di riduzione della capacità lavorativa; caregivers di familiari disabili; licenziate e dipendenti di aziende in crisi, con tavoli aperti presso il Ministero competente.

Il principale limite di Opzione Donna, riguarda comunque l’assegno pensionistico, calcolato interamente con il metodo contributivo. E questo comporterà una riduzione significativa, soprattutto per chi ha iniziato a lavorare prima del 1995. Inoltre, l’attesa per la prima rata prevede una finestra mobile: tipo 7 mesi, per le lavoratrici private; e 9, per quelle pubbliche. E come sottolinea trading.it, la misura rimane un’opportunità, ma con sacrifici economici che non tutte son disposte ad affrontare.