Partita vinta contro gli AUTOVELOX: oltre la metà delle multe emesse potrebbe essere annullata | Scopri se c’é anche la tua

Una questione delicata (canva.com) - www.notiziesecche.it
Uno scambio tra le istituzioni potrebbe cambiare la validità di migliaia di multe: scenari imprevisti per automobilisti e Comuni.
Nel corso del tempo, le tecnologie per il monitoraggio della velocità sulle strade si sono dimostrate essenziali per la tutela della sicurezza stradale.
Tuttavia, le regole che disciplinano la loro approvazione e omologazione sono spesso motivo di dibattito, con conseguenze significative per molti automobilisti.
È fondamentale una regolamentazione chiara e una corretta omologazione di strumenti come gli autovelox per garantire non solo la legalità delle sanzioni, ma anche per assicurare trasparenza e certezza nei controlli stradali.
La questione diviene ancora più complessa quando l’assenza di normative aggiornate o un inventario completo dei dispositivi può mettere a rischio la validità delle sanzioni amministrative, generando controversie tra enti pubblici.
Una questione infinita
Secondo Il Giornale il problema, emerso di recente, coinvolge due enti istituzionali principali, con possibile impatto concreto per migliaia di guidatori e amministrazioni comunali. Riaffiora il conflitto tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) e l’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci) riguardo alle regole sugli autovelox e sulla loro omologazione, un aspetto cruciale per la validità delle multe generate da tali dispositivi.
Il cuore della questione è che oltre il 50% delle sanzioni potrebbe essere annullato se gli autovelox non sono conformi alle disposizioni attuali. Il ministro Matteo Salvini ha richiesto un inventario nazionale approfondito dei dispositivi di controllo della velocità, per determinare quanti autovelox siano realmente omologati o approvati, suddividendoli in quelli installati prima e dopo il 2017, anno in cui è stata introdotta una normativa di grande importanza.

I dati sul fenomeno
In base ai dati forniti dall’Anci e ripresi dalla fonte, il 59,4% dei dispositivi fissi e il 67,2% di quelli mobili sono stati autorizzati prima del 2017; questo suggerisce che più della metà degli autovelox potrebbe non soddisfare i criteri richiesti, provocando potenzialmente l’annullamento delle multe. La legislazione del 2017 ha stabilito che soltanto i dispositivi approvati successivamente a quella data potessero essere considerati legali, mentre quelli più datati dovrebbero essere disattivati in attesa della loro conformità alle nuove normative.
L’intento del provvedimento governativo era di ridurre sanzioni e ricorsi, evitando l’impiego simultaneo di apparecchi “approvati” e “omologati” che, secondo quanto stabilito dalla Cassazione nella sentenza 10505 del 2024, avrebbero creato confusioni legali. L’Anci ha fatto presente che, sebbene manchino dati da alcuni Comuni, l’analisi effettuata con circa mille amministrazioni rappresentative è già attendibile per delineare una situazione realistica; l’associazione ha inoltre garantito che solleciterà i Comuni che non hanno partecipato, auspicando un dialogo costante con il Ministero per stabilire indicazioni precise da attuare in tutte le amministrazioni.