NUOVA INVASIONE INSETTI: questa regione è al collasso | La bestiolina arriva dal Giappone

In questa regione è salita la preoccupazione per questo insetto (Canva foto) - www.notiziesecche.it
In questa regione è salita la preoccupazione per questo insetto che arriva direttamente dal lontanissimo Giappone.
Molto spesso, tutto cambia senza che ce ne accorgiamo pienamente. Le stagioni si fanno più estreme, i colori dei campi mutano più velocemente, e anche il silenzio delle campagne ha un nuovo suono.
C’è un senso di spaesamento che cresce nei piccoli comuni e nelle grandi città. Non è solo una questione climatica, ma di presenza. Presenze minuscole, silenziose, apparentemente irrilevanti, che invece hanno effetti profondi su come viviamo il paesaggio.
Nei parchi cittadini si notano dettagli insoliti: foglie bucherellate, frutti che cadono troppo presto, chiazze giallastre nei prati una volta perfetti. Nessuno ci fa caso finché il danno non diventa evidente. Poi, all’improvviso, ci si accorge che qualcosa non va.
A quel punto, però, è spesso troppo tardi per tornare indietro. Ci si ritrova a rincorrere un problema che ha già preso piede. O meglio, che ha già messo radici.
Un ospite che non doveva arrivare
Nell’estate 2024, un rapporto pubblicato da QuiFinanza ha riportato una diffusione preoccupante in Lombardia, una delle regioni più monitorate d’Europa sotto il profilo agricolo e ambientale. Il responsabile è un minuscolo coleottero proveniente dall’Estremo Oriente, capace di divorare oltre trecento specie vegetali e di avanzare fino a dieci chilometri ogni anno.
Il suo impatto si fa sentire ovunque: nei prati, nei frutteti, nei giardini urbani. Le larve si nutrono delle radici, compromettendo la salute del terreno, mentre gli adulti si accaniscono sulle foglie lasciando una sorta di “scheletro vegetale”. Milano, Bergamo e molti altri comuni lombardi sono ormai dentro un piano di emergenza fitosanitaria.

Strategie silenziose per affrontare l’invasione
In risposta a questo fenomeno, la Regione Lombardia ha adottato soluzioni coordinate: l’installazione di migliaia di trappole professionali, il monitoraggio costante e persino la redazione di protocolli differenziati per aree urbane, aeroporti e zone agricole. Un approccio tecnico, ma anche fortemente territoriale, che mira al contenimento più che all’eliminazione definitiva.
Ciò che sorprende è la capacità di adattamento dell’insetto: vola per chilometri, si mimetizza, si riproduce in fretta e non teme le condizioni climatiche del Nord Italia. Questo lo rende un avversario insidioso, contro cui anche le strategie tradizionali – come gli insetticidi o le trappole artigianali – spesso falliscono, come ha sottolineato lo stesso dossier di QuiFinanza.