NUOVA EPIDEMIA, stavolta il virus gira nei cellulari: azzerati account e conti correnti in pochi secondi

WhatsApp e pericoli (Depositphotos foto) - www.notiziesecche.it

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Un attacco silenzioso su WhatsApp che mette a rischio dati, identità e soldi in pochi istanti: ecco come avviene. 

Sembra incredibile, ma ormai la sicurezza digitale è diventata una corsa continua contro qualcosa che non si vede. Tutti usiamo ogni giorno app, social, piattaforme per parlare, lavorare, comprare. E più ci affidiamo a questi strumenti, più ci esponiamo. Anche se sembrano sicuri, basta poco per far crollare tutto.

Quando si parla di attacchi informatici, ci viene subito in mente qualcosa di lontano, tecnico, che riguarda “gli altri”. Ma la verità è che chiunque può finire in mezzo a una trappola digitale. E spesso, senza nemmeno accorgersene. Le aziende corrono ai ripari, certo, con aggiornamenti, patch, comunicati… però loro migliorano, ma gli hacker pure.

Il problema è che c’è questa fiducia cieca nelle app che usiamo tutti i giorni. Tipo WhatsApp, no? Chi lo metterebbe mai in dubbio? È veloce, comodo, tutti lo usano. Però, proprio per questo, è anche uno dei bersagli preferiti per i cybercriminali. E quando succede qualcosa, il danno può essere enorme. Altro che “solo un messaggio”.

Ciò che fa davvero paura, a pensarci, è che spesso non serve fare nulla di sbagliato. Nessun click sospetto, nessun sito strano. Eppure, bam, sei dentro un attacco. L’idea che un messaggio possa farti perdere tutto, in un attimo, mette i brividi. Anche perché, diciamocelo, non tutti leggono quelle avvertenze noiose su cosa non fare online.

La vulnerabilità invisibile

Il caso ha avuto ripercussioni legali enormi, perché la vulnerabilità sfruttata era così nascosta che neanche gli utenti più attenti avrebbero potuto evitarla. Non si trattava di un link truffa o di un messaggio sospetto: bastava essere contattati. Questo rendeva l’attacco subdolo e quasi impossibile da intercettare in tempo.

WhatsApp ha collaborato fin da subito con le autorità e ha chiuso rapidamente la falla, ma l’episodio ha lasciato un segno profondo. Ancora oggi viene ricordato come un punto di svolta nella consapevolezza dei rischi digitali. La lezione? Anche le piattaforme più solide possono crollare, e la sicurezza non è mai scontata.

Chat di WhatsApp (Depositphotos foto) - www.notiziesecche.it
Chat di WhatsApp (Depositphotos foto) – www.notiziesecche.it

Cosa è successo

Tempo fa ci fu una minaccia che fece tremare WhatsApp, ma che oggi, con il clima di allarme generale, torna a far discutere. Si tratta di un attacco informatico del 2019, uno tra i più sofisticati mai visti: quello dello spyware Pegasus, capace di infiltrarsi nei dispositivi attraverso una semplice chiamata su WhatsApp.

Come riporta anche MisterGadget.tech, all’epoca bastava ricevere una chiamata – anche senza rispondere – per infettare il telefono. Lo spyware si installava automaticamente e permetteva il controllo totale del dispositivo, accedendo a microfono, messaggi, posizione e persino fotocamera, senza che l’utente se ne accorgesse.