Mai più in Acqua in Bottiglia: in queste c’è l’acido trifluoroacetico | Il Test ha sconvolto tutti

Attenzione all'acqua in bottiglia

Attenzione all'acqua in bottiglia (Canva foto) - www.notizesecche.it

Scoperta sconcertante nell’acqua che bevi ogni giorno: alcune bottiglie contengono una sostanza chimica pericolosa.

C’è qualcosa che diamo tutti per scontato: che l’acqua in bottiglia sia la scelta più sicura. Ben chiusa, cristallina, con quell’etichetta blu che sa di purezza, la beviamo senza farci troppe domande. Ma se ci fermassimo un attimo a riflettere? Se quello che immaginiamo come un gesto sano nascondesse invece qualcosa di più torbido?

Cresciamo con l’idea che l’acqua delle fonti sia incontaminata, che basti leggere “naturale” o “minerale” sull’etichetta per sentirsi protetti. Eppure, nell’era in cui l’aria che respiriamo e i terreni che coltiviamo non sono più quelli di una volta, pensare che le sorgenti siano rimaste immuni da tutto è forse un po’ ingenuo.

Nel tempo ci siamo abituati a fidarci del marchio, del colore della bottiglia, della pubblicità. C’è chi sceglie un’acqua perché “è più leggera”, chi perché “aiuta a digerire”, chi perché “è la più buona”. Ma quando è stata l’ultima volta che abbiamo letto davvero cosa c’era dentro? Intendo davvero letto, non solo guardato i sali minerali.

C’è una parola che a molti ancora suona sconosciuta, eppure si sta facendo spazio nel mondo della sicurezza alimentare. Una sigla, per la precisione, che sta emergendo nei rapporti tecnici, ma che sui tappi delle bottiglie ancora non compare.

Quello che l’etichetta non ti dice

In questi giorni è stato pubblicato un test che ha lasciato molti a bocca asciutta, letteralmente. 21 marche di acqua minerale analizzate, vendute nei supermercati e acquistate ogni giorno da milioni di italiani, hanno mostrato una realtà ben diversa da quella promossa nelle pubblicità.

Il test ha rivelato la presenza di una sostanza chiamata TFA, ovvero acido trifluoroacetico, inquinante appartenente alla famiglia dei PFAS. Una famiglia non proprio raccomandabile, perché sono sostanze persistenti, resistenti alla degradazione e potenzialmente dannose per la salute.

Bottiglia d'acqua
Bottiglia d’acqua (Canva foto) – www.notizesecche.it

Quali acque sono state bocciate e perché

Tra le bottiglie finite sotto la lente, sei marchi hanno ricevuto un giudizio negativo a causa della presenza eccessiva di TFA, tra cui nomi noti come Levissima, Fiuggi, Maniva e Panna. In alcuni casi si aggiunge anche la presenza di arsenico o l’impatto ambientale degli imballaggi.

Al contrario, solo 11 acque su 21 hanno ottenuto un giudizio complessivo buono, come Blues Sant’Antonio, Conad Valpura e San Benedetto Eco Green. Ma ciò che preoccupa è che non esiste ancora un limite legale UE specifico per il TFA, che resta un “fantasma” nei regolamenti. E mentre le autorità discutono, questa sostanza invisibile finisce direttamente nei nostri bicchieri, spacciata per trasparenza.