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Le emoticon valgono in tribunale: cuoricini e messaggi WhatsApp possono essere prove legali

Sembra paradossale eppure secondo un tribunale le emoticon su WhatsApp potrebbero essere delle prove legali: i dettagli

La tecnologia fa sempre più parte della vita quotidiana. Anzi, sembra che ormai molte relazioni e interazioni sociali si basino esclusivamente sull’uso dei social. Le conversazioni quotidiane per molti vengono fatte soltanto su WhatsApp.

L’applicazione di messaggistica istantanea rappresenta anche uno strumento per “amoreggiare” e parlare con il partner. Anzi, recentemente la Cassazione ha anche stabilito che non può scattare l’addebito alla separazione se sono acquisiti screenshot sul WhatsApp senza il consenso del coniuge.

Insomma, WhatsApp ha valenza legale e bisognerebbe sempre prestare attenzione in merito a come si usa. Tuttavia, anche le emoji potrebbero essere usate come prove in tribunale.

Quali sono alcune cose da sapere? Qual è la sentenza che ha fatto avere valenza legale alle emoji di WhatsApp e in che senso? Ecco tutto quello che si dovrebbe conoscere a questo proposito.

Emoticon che valgono in tribunale: ecco in quali casi

Un caso eclatante è quello del Tribunale di Foggia nella sentenza n. 1092/2022. Con questa sentenza il Tribunale ha dichiarato che i cuoricini all’amante potrebbero essere causa di addebito alla separazione a carico del coniuge che li ha mandati. Il Tribunale ha anche aggiunto che gli screenshot sono essenziali per comprendere quale sia stato l’inizio della relazione con l’amante e potrebbero datare l’affaire clandestino, magari avvenuto in costanza di matrimonio, quando la coppia non era ancora in crisi oppure in tensione.

Dunque, il cuore su WhatsApp potrebbe essere interpretato come un segnale di affetto mandato al proprio amante e assume valenza legale. Similmente, il Tribunale di Napoli con la sentenza n.522 emessa il giorno 8 febbraio 2025 ha dichiarato che il genitore collocatario ha diritto al rimborso per le spese straordinarie sostenute dai figli se riceve via chat un semplice messaggio di ok. Attenzione quindi, a come si usa WhatsApp perché tutto quello che si scrive potrebbe valere all’interno di un’aula di Tribunale.

Chat WhatsApp, occhio a quello che si scrive: potrebbe avere valenza legale (DepositPhotos) – NotizieSecche

Un altro caso da considerare

Come riportato da Italia Oggi, c’è un altro caso eclatante che riguarda l’uso di WhatsApp e dei messaggi che potrebbero avere valore legale. Si tratta della sentenza del Tribunale di Torre Annunziata nella città metropolitana di Napoli. Perché è importante? Da tale sentenza emerge che “il messaggio vocale fa revocare il decreto ingiuntivo. Infatti, se il contenuto della chat può essere utilizzato nella causa civile come prova legale ex articolo 2712 Cc, altrettanto vale per l’audio inviato tramite l’app di messaggistica in cui si evince in modo inequivocabile la volontà della parte di recedere unilateralmente dal vincolo contrattuale”.

In definitiva, coloro che sottovalutano WhatsApp e la “potenza” dei messaggi che si mandano potrebbe ritrovarsi in guai seri. Per evitare problemi, potrebbe essere utile pensare due volte prima di scrivere un messaggio e inviarlo a un altro utente.

Claudio Vittozzi

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