Il Trucco usato in Egitto e Sudafrica per combattere il caldo: lo fanno in tutte le case da moltissimi anni

Un rimedio infallibile

Il trucco del panno bagnato (Canva) - notiziesecche.it

Uno dei trucchi più vecchi del mondo, se usato, ancor oggi è in grado di apportare notevoli benefici… in termini di fresco.

Le estati son, ormai, sempre più torride, e il caldo intenso che percepiamo, non è solo una sensazione passeggera, ma ha origini ben precise. Il primo responsabile, possiamo dire che è il cambiamento climatico, causato dall’aumento dei gas serra nell’atmosfera, i quali trattengono il calore, e innalzano la temperatura media del pianeta.

Un altro fattore importante, è l’effetto “isola di calore urbana”, che si verifica soprattutto nelle città. L’asfalto, il cemento e la carenza di aree verdi, per di più, fanno sì che il calore venga assorbito e rilasciato più lentamente, rendendo quindi le notti afose, e le giornate insopportabili.

Di sicuro, le correnti atmosferiche stanno cambiando: con periodi d’alta pressione i quali durano più al lungo, e intrappolano il caldo in vaste zone. Così da impedire l’arrivo di perturbazioni che potrebbero portare, appunto, un po’ di sollievo.

Infine, la deforestazione e il consumo di suolo, riducono la capacità della Terra di autoregolare il clima, rendendo quindi le ondate di calore, più frequenti e intense.

Ventilatore e panno bagnato: il principio alla base

Fra i metodi più semplici e diffusi, per rinfrescare una stanza durante l’estate, c’è il cosiddetto trucco del panno bagnato, posizionato davanti al ventilatore. Un sistema, questo, che sfrutta un principio fisico ben preciso: l’evaporazione. Difatti, quando l’aria in movimento attraversa il panno impregnato d’acqua, favorisce l’evaporazione del liquido, il quale assorbe calore dall’ambiente, e abbassa leggermente la temperatura percepita.

Un metodo, questo, che può sì funzionare, ma non sempre. Difatti, l’efficacia dipende da molti fattori: come la temperatura esterna; l’umidità presente; la grandezza della stanza; il ricambio d’aria; e la quantità d’acqua usata. In ambienti ben ventilati e con aria secca, può appunto offrire un certo sollievo: tuttavia, se la stanza è piccola, chiusa, o l’aria è già molto umida, il risultato potrebbe esser deludente, o peggiorare persino la situazione.

Il motivo principale del forte caldo
L’umidità (Canva) – notiziesecche.it

La doppia faccia del raffrescamento

L’evaporazione, se da un lato rinfresca, dall’altro aumenta invece l’umidità dell’aria. E più l’aria è umida, più la temperatura percepita, cresce. Essendo questo è il motivo per cui spesso si dice: “Non è il caldo, ma l’umidità.” Quindi, il trucco è utile solo se l’ambiente consente la dispersione del vapore acqueo, altrimenti si rischia di ottenere l’effetto opposto.

In sostanza, questo metodo è una versione artigianale dei raffrescatori evaporativi. E come ricorda anche geopop.it, si tratta proprio di un’idea che può funzionare, ma solo se appunto applicata con attenzione, e in contesti adeguati. Evitando, quindi, il rischio di aumentare l’afa, piuttosto che combatterla.