Giorni di fuoco: arrivano a tutti le lettere dell’AGENZIA DELLE ENTRATE | Cosa devi fare se l’hai ricevuta

Arrivano compliance dalla Agenzia delle Entrate, ecco cosa fare (Freepik Foto) - www.notiziesecche.it
Negli ultimi tempi, alcune buste bianche con timbro istituzionale stanno comparendo nelle cassette postali di molti contribuenti.
Non sono volantini o pubblicità: hanno un destinatario preciso e un contenuto che merita attenzione immediata. Rimandare la lettura o “parcheggiare” il documento sul tavolo può trasformare una segnalazione preventiva in un vero procedimento.
Chi ha esperienza con la burocrazia sa che ogni comunicazione ha un significato preciso, anche se il linguaggio può sembrare ostile. A volte non si tratta di un’immediata richiesta di pagamento, ma di un invito a verificare e, se necessario, regolarizzare. La finestra temporale in cui si può intervenire in modo semplice e con sanzioni ridotte è proprio quella indicata nella lettera.
In questi casi, la differenza tra chi chiude la questione in pochi giorni e chi si ritrova in una procedura lunga e onerosa sta tutta nella rapidità e nella precisione della risposta. Non è un compito piacevole, ma è quasi sempre un buon investimento di tempo e risorse.
Mostrare collaborazione, fornendo documenti e chiarimenti nei tempi indicati, non solo evita multe salate, ma riduce il rischio di essere inseriti in liste di contribuenti da monitorare più da vicino in futuro.
Nuovi controlli, come funziona
Come spiega Trading.it nell’articolo del 8 agosto 2025 (“Nuovi controlli dell’Agenzia delle Entrate: in arrivo lettere a molti cittadini, ecco cosa c’è scritto”), l’Agenzia sta inviando lettere di compliance a contribuenti, in particolare titolari di Partita IVA. L’obiettivo è segnalare discrepanze tra quanto dichiarato nei modelli fiscali e i dati presenti nelle banche dati ufficiali, incrociati attraverso sistemi automatizzati di controllo. Il portale specifica che non si tratta ancora di un avviso di accertamento, ma di una comunicazione preventiva.
Chi riceve la lettera ha la possibilità di: regolarizzare la propria posizione con il ravvedimento operoso (pagando imposte, interessi e una sanzione ridotta) se l’anomalia è corretta. Ma, anche, fornire chiarimenti e documentazione se ritiene che la segnalazione sia infondata o basata su errori dell’ente.

Come procedere operativamente
Sempre secondo Trading.it, la gestione ideale parte da un’analisi puntuale del contenuto della comunicazione: numero di protocollo, periodo di imposta di riferimento, importi segnalati. Con questi dati alla mano, il contribuente può verificare le proprie dichiarazioni e confrontarle con i dati ufficiali disponibili nel Cassetto Fiscale.
Il portale sottolinea anche l’importanza di utilizzare i canali telematici ufficiali dell’Agenzia delle Entrate, come Civis, per inviare risposte tracciate e protocollate. In caso di dubbi tecnici o interpretativi, il coinvolgimento di un commercialista o di un consulente tributario è considerato essenziale per evitare errori formali che potrebbero trasformare la comunicazione di compliance in un vero accertamento.