Fregature in bolletta: lo scrivono in piccolo apposta per non farti sospettare nulla | Se trovi questa dicitura stai spendendo il doppio

Come mai?!? (depositphotos.com) - www.notiziesecche.it
Quali i segreti nelle nuove fatture energetiche? Scopri le spese “nascoste” che ti portano a pagare di più senza che tu te ne accorga.
Non è un mistero che le bollette abbiano subito un’impennata a dir poco incontrollata negli ultimi due anni; moltissimi utenti si sono ritrovati con spese esorbitanti e conguagli imprevisti.
A partire dal 1° aprile 2024, milioni di famiglie italiane sono state trasferite dal mercato regolamentato a quello libero dell’energia elettrica, come deciso dal Governo senza ulteriori rinvii.
Tuttavia, questo cambiamento ha portato anche a nuovi rischi: secondo un’inchiesta di DDay.it, molte fatture prodotte da fornitori del mercato libero presentano voci addizionali poco chiare, spesso formulate in modo da eludere un controllo veloce da parte del consumatore.
In un mercato, dunque, non trasparente a dovere, i rischi di truffe e fregature sono sempre dietro l’angolo. Cerchiamo di capire da dove emergono le voci controverse.
La composizione della fattura
La composizione della fattura rimane essenzialmente la stessa, includendo voci obbligatorie e chiaramente definite: costo dell’energia, spese di commercializzazione, compenso per il mercato della capacità, costi di dispacciamento, trasporto, oneri di sistema, tasse, IVA e canone Rai. Nel mercato libero, comunque, le compagnie possono creare offerte “innovative”, inserendo servizi extra che non sono soggetti a controllo normativo, anche se spesso vengono accettati dall’utente al momento della firma del contratto.
Tra le spese segnalate come sospette o non necessarie, sottolinea DDay.it, ci sono frasi come “Energia verde con garanzie di origine”, “Contributo per la tutela del mare”, “Certificazione Vivi Verde”, “Corrispettivo di qualità energetica” e “Opzione Energia Verde”. Sebbene queste spese possano rappresentare opzioni ecologiche o servizi, in realtà nascondono un costo aggiuntivo che spesso sfugge alla percezione del cliente.

Il nocciolo della questione
Il problema, secondo la fonte, è che nel mercato libero, i fornitori non guadagnano solo sul prezzo della materia prima (con tariffe fisse o collegate al PUN più uno “spread”), ma anche su queste voci aggiuntive, che si trasformano in profitti ingenti accumulati su milioni di fatture. Come è già successo con modem obbligatori o servizi extra nelle telecomunicazioni, anche il settore energetico rischia di diventare un labirinto di costi nascosti.
Per proteggersi, è essenziale esaminare attentamente la fattura dettagliata, controllando ogni singola voce e confrontando con grande cura i termini contrattuali. Anche un’offerta che sembra conveniente per il costo dell’energia può rivelarsi più onerosa se include spese ingannevoli o inutili. Il suggerimento finale? Non limitarti a considerare solo il prezzo per kWh; verificare cosa si paga effettivamente ogni mese è l’unico modo per evitare di cadere nelle trappole commerciali del mercato libero.