Don Carmelo è il vino di Al Bano che tutti stanno acquistando: che figurone con gli ospiti quest’estate

Illustrazione del vino di Al Bano (Canva, WIkipedia Ja Fryta FOTO) - notiziesecche.it
Al Bano oltre ad essere un grande cantante è anche un imprenditore, e il suo vino è diventato molto richiesto.
Quando vuoi fare colpo a cena, che sia con amici, suoceri o un nuovo amore , un buon vino può davvero cambiare l’atmosfera. Non serve spendere una fortuna, basta scegliere con criterio.
Per i rossi, vai sul sicuro con un Barolo o un Amarone: intensi, eleganti, perfetti con piatti importanti. Se il menu è più semplice, un Chianti Classico ben fatto resta un evergreen che non delude mai.
Tra i bianchi, il Verdicchio dei Castelli di Jesi sorprende sempre: profumato, fresco, con una bella spalla acida. Vuoi stupire? Punta su un Timorasso o un Fiano di Avellino: meno noti, ma di gran carattere.
E poi ci sono le bollicine: il Franciacorta è sempre una scelta chic, ma anche un buon Trentodoc o un Metodo Classico dell’Oltrepò Pavese possono fare la loro figura. Brindisi assicurato.
Un vino che parla pugliese
Certe bottiglie raccontano una storia appena le apri. Il Don Carmelo bianco non fa eccezione: è uno di quei vini che, anche se non sei un esperto sommelier, ti mette subito a tuo agio. Ha un nome che sembra quasi preso da un romanzo e, in effetti, qualcosa di poetico ce l’ha. Perfetto per una cena informale, magari all’aperto, con gente che non si prende troppo sul serio ma sa riconoscere una buona bevuta.
Non è uno di quei vini bianchi “da fighetti”, troppo complicati o troppo acidi per goderseli in relax. È pulito, fresco, ma non banale. Il tipo di vino che funziona bene con un po’ tutto: antipastini, pasta con zucchine e gamberetti (sì, proprio quella classica estiva), oppure una focaccia farcita al volo. E se resta mezzo bicchiere, finisce che lo bevi anche senza accompagnarlo a niente, giusto perché… è buono e basta.

Tutto quello che c’è da sapere
Don Carmelo è un bianco prodotto dalle Tenute Al Bano Carrisi, nel cuore del Salento, a Cellino San Marco (BR). È un IGP Salento 2023, 100% Chardonnay, e si presenta con una bella bottiglia da 0,75 L. Dentro c’è un vino dal colore giallo paglierino brillante, con profumi leggeri ma eleganti. In bocca è asciutto, con una punta acidula, ma molto bilanciato, quasi vellutato. In effetti è uno di quei bianchi che si lascia bere con piacere, senza stancare.
La gradazione è 12,5%, quindi anche a pranzo regge senza problemi (fonte: tenutealbano.com). Viene affinato in acciaio inox, niente legno, per mantenere tutta la sua freschezza. E a tavola si difende benissimo: sta da dio con piatti di pesce, primi leggeri, formaggi morbidi o antipasti vegetariani. È il vino giusto se si vuole portare qualcosa di poco impegnativo ma di sicuro effetto.