Cenare da Carlo Cracco? Vale tutto lo stipendio: é un’esperienza unica e c’é sempre attesa per trovare posto

Carlo Cracco (Italia squisita - youtube screenshot) - www.notiziesecche.it

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Un ristorante nel cuore di Milano dove ogni piatto è uno spettacolo e il conto racconta un’esperienza fuori dal comune.

A Milano, andare a cena fuori non è solo una questione di fame. È diventata quasi una filosofia di vita. La città brulica di posti dove mangiare bene, ma ce ne sono alcuni che vanno oltre il semplice piatto servito in tavola. Ci sono esperienze che si ricordano più di un viaggio, e spesso iniziano proprio sedendosi al tavolo di un certo tipo di ristorante.

La verità è che oggi si cerca qualcosa in più: non basta più che il cibo sia buono, deve raccontare qualcosa, deve emozionare. L’ambiente, la storia, perfino la persona che porta il piatto: tutto fa parte di quel momento che, volendo o no, diventa anche un piccolo spettacolo. E in certi casi, lo spettacolo ha un prezzo.

Ci sono ristoranti che diventano simbolo di uno stile, di una città, o addirittura di un’epoca. E ci sono chef che, più che cuochi, sembrano registi. Creano aspettativa, alimentano desideri, e riescono a far sentire un cliente come se stesse partecipando a qualcosa di molto più grande. Anche solo riuscire a prenotare può essere parte del fascino.

Milano, poi, è il posto perfetto per questo tipo di teatro gastronomico. È una città che non ha paura di sperimentare, dove il lusso incontra spesso il coraggio creativo. Chi riesce a distinguersi lo fa senza mezze misure, spesso puntando tutto su dettagli che per altri sarebbero superflui. Ma qui no. Qui diventano fondamentali.

Quando il contesto fa metà dell’opera

Uno degli esempi più noti si trova proprio nel cuore del centro, nella Galleria Vittorio Emanuele II. Non è solo una location da cartolina: è un modo di dire “Milano” in una manciata di passi. E se ci metti dentro anche un ristorante di fama mondiale, l’equazione è fatta. Tutto, lì dentro, sembra dire: “benvenuto in un altro mondo”.

Molti raccontano di una serata che inizia appena entri, prima ancora di leggere il menù. Luci, arredi, silenzi calibrati. Una cena che smette di essere cena e diventa una specie di viaggio. Ed è proprio questa l’arma segreta: riuscire a trasformare anche l’attesa di un piatto in qualcosa che vale la pena vivere.

Galleria Vittorio Emanuele II (Depositphotos foto) - www.notiziesecche.it
Galleria Vittorio Emanuele II (Depositphotos foto) – www.notiziesecche.it

Prezzi che non ti aspetti (o forse sì)

Secondo quanto riportato da Milano Città Stato, cenare da Cracco può superare i 300 euro a persona. Sì, non è un errore. Un antipasto come l’astice al vapore con caviale tocca gli 80 euro, mentre i primi (tra cui un riso mantecato con aringa, per dire) si aggirano sui 50-60.

I secondi non sono da meno: il salmerino in crosta per due persone arriva a 140 euro, e anche il pescato del giorno si fa pagare bene (62 euro). I dolci? C’è una “nuvola” al mascarpone e pistacchi a 42 euro, ma anche una crocchetta fondente al gianduia con caviale a 52. Un’esperienza, insomma. E come tutte le esperienze… si paga.