CACCIA AGLI AUTOVELOX: con le nuove regole in vigore la metà sono fuorilegge | Come capire se sono legali

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Norme controverse (depositphotos.com) - www.notiziesecche.it

Le nuove normative da adesso in vigore sull’uso degli autovelox modificano profondamente il contesto dei controlli stradali.

Ci sono modifiche alle norme che regolano la vita quotidiana sulle strade in grado di provocare reazioni diverse, tra cui aspettative, incertezze e, inevitabilmente, controversie.

La regolamentazione dei controlli di velocità è un tema dibattuto da anni, in particolare per le conseguenze che può avere sulla sicurezza stradale e sulle spese degli automobilisti.

Tuttavia, al di là delle discussioni, è la chiarezza delle normative a fare la differenza, soprattutto quando si parla di strumenti di rilevamento automatico come gli autovelox.

Tuttavia, la piega presa dai recenti aggiornamenti rischia di incrementare uno stato di confusione generale sull’applicazione corretta della legge; ecco gli sviluppi.

Il nuovo decreto

Stando a quanto riportato dal quotidiano La Gazzetta, dal 12 giugno 2025 ha preso avvio il nuovo decreto sugli autovelox, fortemente sostenuto dal Ministero delle Infrastrutture e integrato nel contesto rinnovato del Codice della strada. Nello specifico, le nuove regole impongono restrizioni severe su come e dove possono essere installati i dispositivi di controllo della velocità, ponendo termine alla libertà dei Comuni di collocarli senza consultare le Prefetture.  Per l’inciso, gli autovelox potranno essere collocati solo se in un certo tratto di strada si evidenzia un alto numero di incidenti negli ultimi 5 anni, oppure se la velocità media osservata supera i limiti consentiti o ancora se esiste una documentazione che attesti l’impossibilità di effettuare contestazioni immediate delle infrazioni.

Una delle modifiche più significative riguarda la distanza tra i vari dispositivi: nelle aree urbane, devono essere almeno 500 metri di distanza tra due autovelox, e 1 km sulle strade urbane con alto volume di traffico; la distanza tra il segnale del limite e il dispositivo non può essere inferiore ai 200 metri nelle grandi strade urbane, o ai 75 metri nelle altre vie. Al di fuori dei centri abitati, i requisiti salgono a 3 km di distanza tra i dispositivi sulle strade extraurbane, 1 km su quelle locali e addirittura 4 km in autostrada.

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Rigide distanze poste (depositphotos.com) – www.notiziesecche.it

Piena autonomia o nuove problematiche?

Infine, la gestione degli autovelox torna completamente alle forze di polizia, senza la possibilità di affidare il compito a aziende private. Ci troviamo quindi di fronte a un cambiamento radicale che mira a ripristinare la trasparenza e l’uniformità, mentre resta da risolvere il problema dell’omologazione dei dispositivi.

Infatti, come fa presente la fonte, non viene affrontata né soppiantata affatto la situazione di confusione in cui sembrano trovarsi gli autovelox; la poca chiarezza sui modelli e sulle loro regolamentazioni rende poco rasserenante l’idea che le forze di polizia possano esercitare piena autonomia sulla materia senza averne necessariamente la preparazione tecnica richiesta. Pertanto, si attendono necessariamente sviluppi sulla questione.