Nessuno vuole farlo! (canva.com) - www.notiziesecche.it
Il compenso è adeguato, le assunzioni sono regolari, ma nessuno sembra interessato: una realtà più complicata di quanto possa apparire.
In un contesto in cui la discussione sul lavoro tende a focalizzarsi sulla precarietà e le retribuzioni insufficienti, ci sono mestieri che, pur garantendo continuità e stabilità, risultano poco desiderabili.
Nonostante le assunzioni avvengano costantemente, con un occhio di riguardo per le categorie protette (ex L. 68/99), si osserva una continua difficoltà nel trovare personale disponibile e preparato.
Ma quali sono le ragioni di questo apparente paradosso? La risposta si intreccia tra i salari netti, differenze nel costo della vita e percezioni sociali spesso fuorvianti.
Un quadro da analizzare per comprendere appieno il valore reale di questi lavori, specialmente in un paese dove si lamenta costantemente la disoccupazione.
Un annuncio di Hunters Group, pubblicato su Talent.com per una società operante nel campo delle energie rinnovabili, indica la ricerca di receptionist delle categorie protette per la sede di Napoli. Lo stipendio si aggira tra i 10. 000 e i 30. 000 euro lordi all’anno; oltre all’accoglienza clienti, il lavoro implica ulteriori responsabilità, dalla gestione delle telefonate alle prenotazioni di viaggi e alberghi, fino alla preparazione e gestione di documenti amministrativi, finanziari e logistici.
Ma quanto guadagna realmente un lavoratore in Italia? Prendiamo un caso concreto: un soggetto che riceve un salario lordo mensile di 4. 200 euro — cifra superiore a quella menzionata per la posizione di receptionist, ma comunque utile per i nostri calcoli — un lavoratore in Abruzzo avrà un guadagno netto mensile di circa 2. 437 euro, dopo aver pagato 1. 763 euro in contributi e imposte (INPS, IRPEF, addizionali regionali e comunali). L’ammontare totale delle tasse arriva al 58%, considerando anche i contributi a carico del datore di lavoro.
Ciò implica che, oltre all’importo lordo, il reddito effettivo può variare considerevolmente. Per una retribuzione annua di 25. 000 euro, per esempio, il salario netto mensile si aggira attorno ai 1. 400–1. 500 euro, a seconda della regione e della situazione fiscale. In Campania, per esempio, il livello di tassazione è leggermente più elevato rispetto ad altre aree del nord, portando a un’ulteriore diminuzione del reddito netto. A livello nazionale, il compenso medio per un corriere — rappresentativo per comparazioni nel campo logistico-operativo — si aggira intorno ai 20. 488 euro all’anno.
Ciò nonostante, molte persone si astengono dal presentare la propria candidatura per simili posizioni. Le ragioni possono essere varie: il ruolo misto tra front office e back office, l’aumento delle responsabilità, l’orario rigido, ma anche il divario tra stipendio lordo e netto. Inoltre, parte dell’opinione pubblica sembra sottovalutare professioni come quella del receptionist, considerandola un’occupazione secondaria. Questo pregiudizio culturale, tuttavia, si scontra con la realtà: chi occupa questa funzione gestisce dinamiche operative essenziali per il corretto funzionamento dell’azienda.
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